Operazione Giungla parte Guerra fredda | |||
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Tre motoscafi tedeschi di classe Silbermöwe, utilizzati durante l'ultima fase dell'Operazione Giungla | |||
Data | 1949-1955 | ||
Luogo | Mar Baltico, Polonia, Lituania | ||
Esito | Fallimento generale dell'operazione[1] Successo navale[1] | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
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Effettivi | |||
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Perdite | |||
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L'Operazione Giungla fu un piano del servizio segreto d'intelligence britannico (MI6) nei primi anni della guerra fredda (1948-1955) finalizzato all'inserimento clandestino di agenti e della resistenza in Polonia e nei Paesi baltici. Gli agenti erano per lo più esuli polacchi, estoni, lettoni e lituani addestratisi nel Regno Unito e in Svezia per fungere da tramite con la resistenza antisovietica negli stati occupati (ovvero i soldati maledetti e i Fratelli della foresta). Le operazioni navali del programma vennero effettuate da membri dell'amministrazione tedesca per lo sminamento (Deutscher Minenräumdienst) sotto il controllo della marina inglese. Anche la rete di spionaggio coordinata da Reinhard Gehlen, legata agli statunitensi risultò coinvolta nel progetto di inserimento degli agenti in Europa orientale. Il KGB riuscì a sgominare questa attività infiltrandosi in essa e quindi e catturando o sfruttando per i suoi scopi la maggior parte degli agenti.
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